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====== LA TRAGEDIA DI LAMPEDUSA
Alcuni dei nostri Amici di Campo Base ci chiedono di aprire nel nostro blog una discussione tra di noi circa gli avvenimenti di questi giorni a Lampedusa. Ma noi non vorremmo uscire da quello che è il nostro seminato. Noi siamo un'Associazione di volontariato e ci occupiamo di divulgare la virtù del conoscere e del bello. Anche la solidarietà è una virtù e, pertanto, la consideriamo molto affine ai nostri sentimenti. Ci limitiamo solamente a riportare quanto scritto da San Cesario, vescovo di Arles: “Dio su questa terra ha fame e sete nella persona di tutti i poveri, come ha detto Egli stesso. ”” Ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me (Mt 25,42).”” Quel Dio che si degna di ricompensare in cielo vuole ricevere qui in terra. E chi siamo noi che quando Dio dona vogliamo ricevere e quando chiede non vogliamo dare? Quando un povero ha fame, è Cristo che ha fame… Non disprezzare dunque la miseria dei poveri, se vuoi sperare con sicurezza il perdono dei peccati. Cristo, fratelli, ha fame, egli si degna di aver fame e sete in tutti i poveri; quello che riceve sulla terra lo restituisce in cielo”.
Cari amici, siamo appena tornati dal viaggio in Israele che ci ha toccati tutti profondamente. Siamo stati veramente bene e abbiamo creato un gruppo veramente affiatato. Le splendide spiegazioni della nostra straordinaria guida, il dr. Maurizio Del Maschio, integrate da quelle dell’archeologo orientalista Stefano Giorgi e dalle mie, spero abbiano fatto comprendere a tutti la storia unica di questa terra. Dai siti fenici e cananei di Dor e Gat, dalle mura millenarie di Gerico a Qumran, Masada, Ascalona e Cesarea Marittima, fino a Cafarnao, Emmaus, Nazareth e Betlemme, è stato un susseguirsi di impressioni ed emozioni. Sicuramente i castelli di Montfort, Belvoir, Arsuf e Safed mi hanno coinvolto in modo particolare, ma sono sicuro che la visita di Gerusalemme ci ha colpito tutti in modo inatteso. Trovarsi in quelle strade, in quei vicoli, in quei luoghi è stato realmente emozionante, per tutta una serie di motivi che ciascuno di noi serba per sé. Il viaggio in Terrasanta è stato realmente un viaggio dell’anima, ancor più che della mente. Voglio ringraziare tutti Voi per avere condiviso con me queste emozioni.
Il Presidente di Campo Base Giuseppe Fort.
Cari Amici di Campo Base Nel rivolgere a tutti Voi ed alle vostre famiglie i migliori auguri di Natale e di felice Anno Nuovo, vorremmo che questa fosse una occasione utile per tutti noi per fare di questo Evento un momento di riconciliazione di pace e di serenità verso noi stessi e verso il prossimo.
A questo proposito Vi sottoponiamo una lettera di Don Tonino Bello che ci piace particolarmente perchè, se si colgono i valori simbolici a prescindere dal fatto di credere o di non credere, è dolce e profonda ma allo stesso tempo aggressiva contro tutte le brutture del mondo che, grazie anche al Natale, dovremmo trovare la forza di spazzare via Buon Natale! Campo Base ”……….
Auguri scomodi
Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi ” Buon Natale ” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l'idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l'ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli! Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista,assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo,strumento delle vostre scalate. Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l'inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa. Giuseppe, che nell'affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro. Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna,con l'aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame. I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell'oscurità e la città dorme nell'indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere ” una gran luce ” dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. Che i ritardi dell'edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative. I pastori che vegliano nella notte,” facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l'aurora, vi diano il senso della storia, l'ebrezza delle attese, il gaudio dell'abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l'unico modo per morire ricchi. Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
Don Tonino Bello.................."